Il 31 ottobre 2013 saranno esattamente 20 anni dalla scomparsa di Federico Fellini. Molte saranno le manifestazioni in suo ricordo e non poteva certo mancare un omaggio al grande genio riminese alla 70° edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
L’omaggio della Mostra è stato affidato ad Ettore Scola che a Venezia presenterà il suo Che strano chiamarsi Federico – Scola racconta Fellini.
Dopo 10 anni di assenza Ettore Scola torna dietro alla macchina da presa e lo fa per raccontare – da interprete e da spettatore – un pezzo della storia del cinema italiano, quella parte della quale protagonista indiscusso è stato Federico Fellini.
Il mio ultimo film è di 10 anni fa – racconta Ettore Scola – non volevo più girare per una serie di motivi psicologici, perché non riconoscevo più nulla delle logiche che mi avevano guidato e della voglia di fare cinema che avevo sempre avuto. Ma questo non è un film che somiglia a quelli che ho già fatto e l’ho fatto perché non è un film e non è un documentario. Non volevo ricordare Federico a 20 anni dalla sua morte con la solite silloge di repertori.
Nel film non c’è il tentativo di ricostruire certe emozioni della sua visionarietà, ma posso dire che è composto da angoli, come rispecchia bene la scenografia di Luciano Ricceri fatta di piccoli ambienti attigui. Non sono necessariamente consequenziali o in ordine cronologico, ma sono i luoghi di alcune emozioni provate durante quasi 50 anni di conoscenza con Federico.
Quello tra Ettore Scola e Federico Fellini è stato un sodalizio artistico ed umano e Scola ha deciso di raccontarlo a modo suo, creando una pellicola che non appartiene a nessun genere: Che strano chiamarsi Federico è un lungo viaggio tra i set dei film di Federico Fellini – tutti ricostruiti nello storico Teatro 5 di Cinecittà – e nella loro vita di cineasti. Scola accompagna lo spettatore nella vita di quegli anni, tra bar, auto di lusso e personaggi da avanspettacolo.
Per la realizzazione di Che strano chiamarsi Federico sono stati utilizzati materiali di repertorio d’epoca selezionati dagli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce. Nella pellicola recitano i due nipoti di Scola, Tommaso Lazotti (Fellini giovane) e Giacomo Lazotti (Ettore Scola giovane), Maurizio De Santis (Scola giovane) e Giulio Forges Davanzati (Scola anziano) e Marcello Mastroianni è Ernesto D’Argenio.
Gli attori, per quello che rappresentano, per quello che raccontano, dovevano essere più che degli strumenti mnemonici; possedere un cuore di attore non sarebbe bastato, avrebbero dovuto avere un forte interesse nel costruire qualcosa che riguardasse i personaggi. Tommaso Lazzotti (Fellini giovane) e Giacomo Lazzotti (Scola giovane) hanno dentro qualcosa che li anima, un’apertura alla sperimentazione e sicurezza nelle scelte che un giovane deve essere pronto a fare.
Il docu-film Che strano chiamarsi Federico di Ettore Scola, sarà presentato Fuori concorso alla 70° Mostra del Cinema di Venezia e arriverà nelle sale italiane a partire dal 12 settembre 2013.
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