Si è parlato tanto in questi ultimi tempi dell’esclusione totale di Cesare deve morire dalle nominations agli Oscar 2013. Un’esclusione che sembra voler ribadire quella crisi che da tanto serpeggia, o quantomeno che da tanto è attribuita, al cinema italiano.
Polemiche a parte su quanto stia accadendo alla nostra cinematografia, come anche a quella di altri paesi, oggi è arrivata una piccola rivincita per i fratelli Taviani e per il loro film che tanto è piaciuto in patria e in Europa. La celebre rivista IndieWire, infatti, ha inserito Cesare deve morire nella lista dei cinque film da vedere assolutamente.
La motivazione è stata:
Un anno dopo aver vinto l’Orso d’Oro a Berlino, i registi italiani Paolo e Vittorio Taviani con il quasi adattamento cinematografico del Giulio Cesare di Shakespeare, Cesare deve morire, usciranno nei cinema degli Stati Uniti.
La prospettiva di criminali che interpretano Shakespeare è stata esplorata in termini convenzionali dal documentario del 2005 Shakespeare Behind Bars – ha detto Eric Kohn – ma i fratelli-registi Paolo e Vittorio Taviani con il loro Cesare deve morire hanno un approccio ben più provocatorio. Seguendo una sequenza introduttiva splendidamente girata che cattura il finale della produzione del Giulio Cesare in una gloriosa, colorata e abbagliante immagine, Cesare deve morire porta indietro a sei mesi prima, nel punto in cui l’immagine si sposta verso l’espressività in bianco e nero, opportunamente evocando gli interni grigi.
“Si è parlato tanto in questi ultimi tempi dell’esclusione totale di Cesare deve morire dalle nominations agli Oscar 2013. Un’esclusione che sembra voler ribadire quella crisi che da tanto serpeggia, o quantomeno che da tanto è attribuita, al cinema italiano”
… crisi che da tanto serpeggia … ribadita da un film premiato con un Orso d’oro a Berlino??
Ma bisogna essere dei pazzi drogati per piagnucolare pure sull’ultimo lavoro dei Taviani.