Bevenuti al nord, Luca Miniero: “E’ un film che cerca di far ridere, ma anche coinvolgere e riflettere”

Il 18 gennaio uscirà al cinema Benvenuti al nord, la commedia diretta da Luca Miniero, interpretata da Claudio Bisio e Alessandro Siani. Il regista, intervistato da La Repubblica, oltre ad assicurare che non ci sarà un terzo capitolo della saga (“Per quanto mi riguarda no”), spiega perché ha girato il sequel di Benvenuti al sud, cosa che il francese Giù al nord, dal quale è tratta la storia, non ha:

Quando i produttori, dopo il successo inaspettato del film ci hanno fatto la proposta, io e il cosceneggiatore Fabio Bonifacci ci siamo presi due mesi di tempo per decidere. Ma iniziando a scrivere ci siamo divertiti, abbiamo attinto alla grande tradizione comica italiana, per questo il teaser del film che clona Totò e Peppino in piazza Duomo. Un napoletano a Milano è una bomba comica pronta a esplodere. Il contesto è più urbano, i personaggi sono familiari, e per questo si ride di più, rispetto al primo film.

Il film non farà solo divertire:

E’ un film che cerca di far ridere, ma anche coinvolgere e riflettere. Fin dai tempi di Incantesimo napoletano, io non metto in scena la grande borghesia, ma altre classi sociali. I protagonisti di Benvenuti al Nord sono due postini. E il ruolo del cattivo lo fa il manager Paolo Rossi con la sua voglia amorale di ristrutturare, tagliare, licenziare. La crisi sentimentale è solo il motore per un confronto sociale e di filosofia di vita. Il Nord e il Sud sono anime presenti in ognuno di noi: lo stacanovismo e il godersi la vita. La mia idea, come dice nel film Scapace, è che nord e sud devono stare insieme … Propagandare il valore dell’unità sarà pure buonista, ma insistere sulla secessione è un messaggio stupido e fuori dal tempo massimo.

Nel film c’è il personaggio di un leghista “da barzelletta”:

Già. E la cosa grave è che tutti i discorsi assurdi che fa sono presi da esponenti leghisti reali. Copiati da Youtube. Penso che certe espressioni colorite o folkloristiche che lanciate per fare clamore da politici non solo leghisti, siano un problema per la politica. E mi indigna che la Lega continui a cavalcare la secessione, a lanciare slogan inopportuni su una Padania che da sola ce la farebbe. In questo momento l’unico obiettivo è il bene dell’Italia, cui tutti dobbiamo collaborare.

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