Attori feticcio: da Mastroianni a Servillo

La coppia vincente del 2014 si chiama Sorrentino-Servillo. L’ultimo film del regista napoletano “La grande bellezza”, candidato all’Oscar, ha come protagonista indiscusso Toni Servillo, nei panni di un cinico e disincantato giornalista.

Foto|Keystone/Getty Images

Servillo, che può essere definito l’attore-feticcio di Paolo Sorrentino, è stato scelto da quest’ultimo sin dal suo esordio con “L’uomo in più”, film in cui interpretava un vistoso cantante napoletano, caduto in disgrazia a seguito di un fattaccio, con la morte del fratello sulla coscienza e che tenta di risalire la china.

Ne “Le conseguenze dell’amore”, regala un’altra intensa interpretazione di solitudine e umanità.Il regista lo sceglie ancora per vestire i panni di Giulio Andreotti ne “Il Divo”, fornendo un ritratto del discusso politico molto personale e mai macchiettistico.

Nella lunga storia del cinema italiano il sodalizio artistico per eccellenza è stato quello tra Federico Fellini e Marcello Mastroianni. Le motivazionii che spingono un regista a riproporre lo stesso attore sono varie, in questo caso specifico l’attore può essere considerato in qualche modo l’alter ego del maestro.

È eclatante in questo senso l’esempio di Marcello Mastroianni, nei panni di Guido Contini, in “8½” del 1963, l’opera più autobiografica di Federico Fellini, in cui l’attore laziale interpreta un regista in crisi creativa. Grazie a Mastroianni Fellini mette in scena il riflesso del suo rapporto con il cinema, i suoi deliri, le sue sensazioni.

Mastroianni, già protagonista tre anni prima del grande successo de “La dolce vita”, tornerà nuovamente a lavorare con il regista in alcune pellicole degli anni ’80.

Anche Pier Paolo Pasolini aveva il suo attore prediletto, Ninetto Davoli. La sua fu una presenza costante nei lavori del regista da “Il vangelo secondo Matteo” (in cui fece una comparsata) in avanti. La loro unione, umana oltre che professionale, li portò a collaborare in nove pellicole, tra cui “Uccellacci e uccellini”, e si interruppe soltanto con la tragica scomparsa di Pasolini.

Una delle nostre attrici più famose nel mondo, Sophia Loren, è stata invece la musa di Vittorio De Sica, presente in otto pellicole, tra cui l’indimenticabile “La Ciociara”.

Lascia un commento