Uscirà questa sera nelle sale cinematografiche il documentario Anija – La nave nell’ambito dell’iniziativa L’Italia Si racconta.
Un documentario scritto e diretto da Roland Seiko, prodotto da Cinecittà Luce, che racconta l’esodo degli albanesi dalla loro terra e il loro lungo viaggio verso le coste dell’Italia con in tasca più o meno nulla ma con tante speranze e tanti sogni da realizzare.
Per la seconda volta Roland Seiko scrive un documentario sulla sua terra, l’Albania. Una terra che negli ultimi anni ha vissuto momenti drammatici e di grande rivoluzione storica e sociale che, non sempre sfociati in un miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini, hanno portato una intera generazione ad imbarcarsi su una nave e attraversare quel lembo di mare che li separa dall’Italia.
Anija – La nava racconta quel grande esodo direttamente con le parole dei protagonisti e immagini di repertorio, per ricostruire lo scenario socio-politico che ha portato così tante persone a prendere la stessa decisione di abbandonare la loro terra.
Quello di Roland Seiko è un documentario che ha l’intento di riportare l’attenzione sugli antefatti e le motivazioni dell’esodo degli albanesi verso l’Italia e su come la loro vita è cambiata in questi 20 anni che ci separano da quei momenti:
Nei primi giorni di marzo del 1991, all’orizzonte della costa Adriatica dell’Italia meridionale fecero la loro apparizione fantasmagorica alcune navi che con il loro carico umano hanno segnato l’inizio di quello che sarebbe stato chiamato “l’esodo degli albanesi”. La metafora biblica non era, questa volta, un’esagerazione, mai nella storia del dopoguerra si era vista una fuga collettiva di quelle dimensioni. Chi erano quelli sulle navi? Da che paese partivano? E dove sono oggi, 20 anni dopo? Questo è il racconto di una fuga e di un viaggio, nella ricostruzione dei tre grandi esodi degli albanesi. A differenza di altri documentari che si sono occupati del tema concentrandosi sull’arrivo, questo si focalizza soprattutto sulla partenza della nave, cercando di capire le ragioni della fuga, e raccontando per la prima volta “l’arrembaggio” delle navi.