Film ad episodi che è l’antesignano di tutti i Vacanze di Natale da lì a venire. E come tutti i Vacanze di Natale è una pellicola con tanti limiti e tanti difetti, forse una delle commedia meno riuscite di quegli anni, nonostante l’ispirazione fosse arrivata da Racconti d’estate di Gianni Franciolini, dell’anno precedente, pellicola, quest’ultima, di buona fattura.
Il regista è Camillo Mastrocinque e, sempre riferendosi alla pellicola dell’anno prima, richiama nel cast Alberto Sordi e gli mette vicino anche Vittorio De Sica. Ma la presenza di queste due personalità cinematografiche non permette a Vacanze d’Inverno di decollare e gli unici punti interessanti del film sono proprio quando sulla scena sono presenti i due, insieme o divisi.
Quattro episodi che si svolgono tutti a Cortina, dove il ragionier Moretti (Alberto Sordi) arriva con la figlia Titti grazie alla vittoria di un concorso televisivo. Per loro è un mondo nuovo, sfavillante e affascinante, che non può che confondere entrambi. In realtà è più lui che lei ad essere confuso dal lusso, lasciandosi trasportare in spese folli per cercare di conquistare la ricca di turno.
Ovviamente il tutto si risolve in un nulla di fatto e ragioniere e figlia dovranno, mestamente, tornarsene a casa in treno.
Un film nel complesso insipido, purtroppo, ma è normale ogni tanto inciampare, anche per un grande come Alberto Sordi, anche se, c’è da dire, che il suo è l’unico dei quattro episodi ad essere davvero divertente. Sordi, come al suo solito, riesce a mettere in scena un personaggio fuori dagli schemi, pur sempre senza esagerazioni, che, in alcuni tratti, ricorda quanto già dimostrato ne Il Conte Max.