Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…!
Forse è questa una delle frasi più celebri della filmografia italiana, quasi quanto l’immagine che l’accompagna. Un incontenibile Alberto Sordi si cala nuovamente nel ruolo di Nando Mericoni e lo porta alla sua massima espressione artistica.
Nando Mericoni, infatti, nasce l’anno prima, nel film Un giorno in pretura. Steno, regista di uno e dell’altro, decide di riproporre questo personaggio -forse quello di maggior successo del film- in una pellicola dedicata solo a lui, dove il grande Alberto dà prova della sua capacità interpretativa così fuori dai canoni ma, allo stesso tempo, così intensa e perfetta nell’incarnare i personaggi del suo tempo, con i loro vizi e le loro virtù.
Un Americano a Roma – La scena dei maccheroni
Un Americano a Roma è sicuramente una commedia divertentissima, ma allo stesso tempo è anche una satira lucida e coerente dell’esterofilia che colpì l’Italia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, soprattutto nei confronti dell’America, della quale i soldati avevano fatto vedere la magnificenza e l’opulenza, vista come luogo delle possibilità e della realizzazione di tutti i sogni.
Anche Nando, il protagonista, vuole andare in America, ma non ci riesce a realizzare il suo sogno, fino a che decide per il gesto estremo. Salvato dall’ambasciatore americano a Roma con la promessa di un viaggio, vedrà, proprio a causa di questo salvataggio, infrangersi definitivamente tutti i suoi sogni.Un’interpretazione indimenticabile, non solo per i maccheroni, ma proprio per il carattere creato da Sordi -t-shirt infilata nei jeans, bracciale di cuoio, cappellino da baseball e il modo di parlare l’inglese che ha fatto scuola nel mondo del cinema- che ha consacrato Alberto Sordi come uno dei migliori attori e caratteristi della nostra storia.