Alberto Sordi Story: “Lo sceicco bianco” 1952

Secondo film importante per Alberto Sordi, dopo la sua prima apparizione nel mondo dei grandi con Mamma mia che impressione di Roberto Saverese. Questa volta a volere sul set Alberto Sordi è un giovanissimo Federico Fellini, che per la prima volta si trova da solo a dirigere le riprese del film.

Lo Sceicco Bianco è un film controverso che, al momento della sua uscita, era il 1952, fu un vero flop al botteghino e sembrava che fosse anche la fine delle carriere appena iniziate di due -tanto Fellini quanto Sordi- saranno poi sempre ricordati come i veri maestri del cinema italiano.

Lo Sceicco Bianco – Scena dell’altalena

La sceneggiatura del film, dello stesso Fellini, passò di mano in mano prima di tornare al suo legittimo proprietario che decise che il giovane Alberto Sordi ne dovesse interpretare il personaggio che dà il nome alla pellicola, quello Sceicco Bianco idolo delle donne che ne leggevano le gesta sui giornali.

Fellini è alla sua prima regia, e già si intravedono nitidamente i tratti che poi gli saranno tipici per tutto il resto della sua produzione, Sordi è anche lui ancora piuttosto fresco nel mondo del cinema ma appare in forma smagliante, dando vita ad un personaggio onirico, lontano dal mondo del reale che lo è, però, fino a che rimane con i vestiti di scena addosso. Quando li toglie, svela tutta la sua umanità, nel bene e nel male.

Lo Sceicco Bianco – In barca

Lo Sceicco Bianco incarna il sogno -tratto ricorrente del cinema felliniano- ma ne incarna anche la sua antitesi: il sogno, una volta che viene strappato al suo mondo, diventa grottesco, quasi una caricatura di se stesso. Ed è in questo che Alberto Sordi riesce in maniera praticamente perfetta: dalla sua apparizione sull’altalena al suo rivelarsi come banale seduttore, che non riesce, inoltre, a portare a termine la sua opera, nella scena della barca.

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