Alberto Sordi Story: “Il boom” 1963

di La Redazione

La coppia De Sica-Zavattini parte da un’idea semplice per mettere in piedi questo film: un uomo senza più un soldo per mantenere la sua agiata vita è disposto a tutto pur di rimediare, anche vendersi un occhio.

Questo personaggio non poteva che essere affidato ad Alberto Sordi, di nuovo alle prese con l’italianità piccola, quella che fa tanto ridere ma che ci fa anche tanto vergognare.

Grande personaggio e grande interpretazione, grazie alla quale Il Boom riesce ad essere un bel film nonostante le pecche della sceneggiatura, troppo scarna e priva di altri spunti oltre all’idea originaria. Qui Sordi è all’apice della sua espressività, riuscendo a dare ad ogni scena credibilità e umanità.

Agghiacciante e cinico in più di un’occasione, il film racconta il boom economico di quegli anni attraverso l’occhio attento e feroce di Vittorio De Sica. Una commedia nera, che fa amaramente sorridere sulla natura italiana e umana in generale, quell’umanità che vuole la ricchezza, anche se non ha i mezzi per raggiungerla. E laddove non ci sono i mezzi, c’è sempre la possibilità di vendere se stessi e la propria anima al dio denaro.

Sordi non fa una macchietta del suo personaggio e cammina continuamente in bilico tra comico e drammatico, tra serio e ridicolo, tra sarcasmo e grottesco senza mai perdere l’equilibrio. Perfetto nel far ridere, Sordi tiene egregiamente tutte le scene.

 

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