Adriano Celentano domenica 6 gennaio compirà 75 anni.
Una data importante, tre quarti di secolo che Il Molleggiato ha passato dividendosi tra musica, televisione e cinema. Il fato ha voluto che Adriano sia ricordato più per il suo lavoro come cantante che per quello nel cinema, e, soprattutto negli ultimi tempi, il suo successo è dovuto alle sue rare apparizioni televisive.
Ma Adriano Celentano è stato anche attore e regista e noi è di questo che vogliamo parlare, ripercorrendo solo due delle tante tappe della sua carriera cinematografica, l’inizio e la fine.
Il mondo del cinema apre le sue porte al Molleggiato nel 1959 quando partecipa al film musicarello I ragazzi del Juke Box di Lucio Fulci. Un Celentano implume, la faccia pulita e lo sguardo malizioso, un mix esplosivo che lo porta ad essere cercato sempre più spesso dai registi dell’epoca (solo nel 1959 Celentano partecipa a due film).
Certo il film non è nulla di speciale, si tratta più che altro di uno stratagemma per pubblicizzare i grandi successi musicali del periodo, ma è stato un grande inizio per Adriano.
Un grande inizio, dicevamo, a cui ha fatto seguito una lunga carriera di attore durante la quale Celentano ha collaborato con i più grandi registi italiani, prima di darsi egli stesso alla regia. Ma questo lungo viaggio doveva pur finire ma per Celentano non si è trattato di un lieto fine.
Il suo ultimo film è Jackpot del 1992 (diretto e prodotto dal regista Mario Orfini). Un flop totale, accolto male dal pubblico e dalla critica, per chiudere una carriera lunga 33 anni che, molto probabilmente, meritava di essere ricordata con un finale spettacolare.
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