Il Festival di Venezia 2012 si è appena concluso e non sono di certo mancate le polemiche post-premiazione, in special modo per la grande delusione che ha visto Bella addormentata di Marco Bellocchio (a sinistra nella foto insieme all’attore Toni Servillo) ignorato dalla giuria e riguardo le critiche rivolte a Matteo Garrone, rappresentante italiano nella giuria internazionale, accusato di non essersi fatto valere durante le sessioni con il presidente Michael Mann.
Marco Bellocchio risponde a chi accusa i film italiani di scarsi risultati nelle premiazioni importanti e che quello italiano sarebbe un cinema sempre più autoreferenziale:
Ho partecipato alla competizione e sono stato sconfitto, questa è un’indubbia verità, però non ci vengano a dire che cosa deve raccontare il nostro cinema…Il cinema italiano sarebbe troppo autoreferenziale? Non si occuperebbe di temi universali? Beh, di questa imbecillità ho piene le scatole, l’eutanasia, il dramma della fine vita sarebbe un tema provinciale? Comunque, avendo accettato di partecipare al concorso, accetto la decisione della giuria, che ha premiato la sua idea di bellezza. I film premiati erano i più belli, basta.
Matteo Garrone dice la sua e difende il presidente di giuria Michael Mann affermando che il cineasta statunitense non lo avrebbe affatto zittito, ma anzi piuttosto difeso in vista della tempesta di polemiche che stava per arrivare:
Ha capito che si cercava di mettermi in mezzo sui premi…Quello della giuria è un lavoro complesso, d’insieme, in cui niente è oggettivo. Con quegli stessi film e un’altra giuria avrebbero potuto vincere altri titoli, che so, per esempio quello di Brillante Mendoza Thy womb che noi invece non abbiamo premiato.
Garrone si sfoga e parla di Bellocchio e delle polemiche post-premiazione:
Ho incontrato Ermanno Olmi, mi ha detto che Pietà non gli è piaciuto, ecco, fosse stato lui il presidente, di certo Kim Ki duk non avrebbe avuto il Leone…in ogni caso due premi gli italiani li hanno avuti, magari piccoli, ma significativi…Ammiro Bellocchio e sono suo amico…I film devono trovare, in giuria, più di un consenso. Non leggiamo le critiche e nemmeno le notizie sui minuti di applausi, le decisioni sono di pancia, riguardano i gusti personali, e io ero solo uno degli otto giurati…Per Gomorra ho preso un sacco di premi, ero stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar, poi è successo che non sono nemmeno entrato nella short list pre-cinquine. Che ho fatto? Niente. Mi avete sentito dire qualcosa? No.
(Fonte La Stampa – Photo Credits | Getty Images)