Oggi in cartellone alla sessantanovesima edizione del Festival di Venezia, in programma fuori concorso per le proiezioni speciali, il documentario sugli anni ’70 Sfiorando il muro diretto da Silvia Giralucci e Luca Ricciardi con Guido Petter, Raul Franceschi, Antonio Romito, Pietro Calogero e Stefania Paternò. Dopo il salto trovate la clip e una dettagliata sinossi ufficiale.
La prima comunione e il blitz del 7 aprile, i giochi con le amiche e il rapimento di Aldo Moro. Sfiorando il muro è un film sugli anni Settanta da un punto di vista particolare: una bambina di allora che ricorda manifestazioni e scritte sui muri con turbamento. C’è un perché: il padre dell’autrice, Graziano Giralucci, venne ucciso con Giuseppe Mazzola nel 1974 dalle Brigate rosse all’interno della sede del Msi di Padova. Furono le prime vittime delle Br. Per capire come sia stato possibile accettare e considerare inevitabile la violenza politica l’autrice cerca chi la violenza l’ha praticata, chi l’ha subita, chi l’ha combattuta: dagli autonomi ai ragazzi del Fronte della Gioventù, dal magistrato Pietro Calogero, autore del blitz del 7 aprile contro Toni Negri, a Guido Petter, docente universitario ex partigiano che venne colpito a colpi di martellate sul capo, fi no al sindacalista che divenne “infame” e fu costretto a nascondersi per anni solo per aver raccontato alla magistratura tutto quello che ricordava del suo periodo di militanza in Potere operaio. Questo viaggio tra punti di vista diversi e a volte inconciliabili diventa per Silvia Giralucci anche un modo di riconciliarsi con la diffi cile memoria del padre, un martire simbolo per la sua comunità politica, una vittima a lungo considerata colpevole per il solo fatto di essere di destra, un papà presente solo nei sogni.