I cinema italiani incassano di più nei primi quattro mesi del 2012 rispetto a dodici mesi fa (61% in più), ma i film italiani crollano al 16% della quota (era il 37% nel 2011), facendosi recuperare dai film inglesi, 10,50%, e francesi 9,78% (era lo 0.33%). Su Il corriere della sera di stamane si leggono commenti opposti del produttore Riccardo Tozzi e del critico cinematografico Paolo Mereghetti. Il produttore dice:
Non va male il prodotto italiano, ma tutto il cinema, anche gli americani se la sono vista brutta in Italia dove alcuni film non hanno avuto seguito rispetto al resto d’Europa, escono pensando di incassare 10 milioni e ne fanno 2. Il problema è la pirateria contro cui non abbiamo una legge …
Paolo Mereghetti nella sua analisi scrive:
Io punterei l’attenzione sul crollo di interesse per i titoli italiani: solo il 16% dei biglietti venduti (nei primi quattro mesi dell’anno) rispetto al 37 del 2011. E questo nonostante il campione d’incassi e di presenze di questi quattro mesi sia ancora un titolo nazionale, Benvenuti al Nord … Fuori dalle statistiche vuol dire che in Italia il cinema va male, ma che i film italiani vanno ancora peggio. Sul primo argomento, paghiamo adesso la scarsa lungimiranza industriale degli anni scorsi. … Sul secondo – la produzione nazionale – siamo costretti ad accorgerci di quello che alcuni osservatori avevano intuito: non è vero che basta produrre una commedia per attirare il pubblico; al terzo o quarto bidone le sale si svuotano a favore di altri film. E in fatto di bidoni, spesso fotocopia gli uni degli altri, in questi ultimi mesi non ci ha bautto davvero nessuno…