Michele Placido intento a preparare Le Guetteur, il gangster movie da quasi quindici milioni di euro di budget che si girerà a Parigi fino agli inizi di settembre, critica la realtà cinematografica italiana in un’intervista rilasciata a La Stampa:
Mi godo questo mio primo film francese, in un clima di lavoro ideale. Tutti qui si interessano davvero al cinema, non nell’ora degli incassi, ma sin dai primi ciak … Questo film potrebbe essere l’inizio d’un mio percorso francese … Da noi, ormai, impera la commedia. Per produttori e pubblico italiani, un film non è un film se non è commedia. Sono le mode del momento, alimentate dai box office. Non so come se la caveranno, adesso, i registi non allineati, anche i grandi, che vogliono realizzare lì il loro cinema.
Tornando a Le guetteur: Il film, che annovera nel cast, oltre a Daniel Auteuil, Mathieu Kassovitz e Fanny Ardant, anche gli italiani Luca Argentero (il gangster) e Violante Placido (la fidanzata del Gangster), si aggiunge a Romanzo criminale e Vallanzasca i fiori del male nel filone dedicato alla malavita, che tanto piace a Placido:
E’ un genere che m’attira. Il clima criminale era già in Un eroe borghese. Ma il mio cinema comincia con ambizioni sociali: Pummarò, 20 anni fa, già un pre-Gomorra, sulla piaga dei casalesi e degli immigrati sfruttati. L’attenzione al crimine non dipende, come si può pensare, dal mio passato di poliziotto – ero un ragazzo, a 20 anni ne ero fuori – ma, se mai, dalle esperienze d’attore in La piovra e dall’impegno condiviso con Damiano Damiani, autore di film come Il giorno della civetta.