Io e te, Bernardo Bertolucci ha completato le riprese

di La Redazione

Ultimo giorno di riprese ieri per il drammatico Io e te diretto da Bernardo Bertolucci e basato sull’omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti. Il regista parmigiano torna sul set dopo otto anni, The Dreamers è del 2003 e racconta di quanto per lui l’adolescenza sia una tematica fascinosa e parla anche della rinuncia al modaiolo formato 3D che alcuni connazionali, vedi Dario Argento ed Ezio Greggio e grandi maestri come Wim Wenders e Martin Scorsese, hanno deciso di utilizzare sulla scia di una lucrosa mania tutta americana.

Bertolucci parla del libro di Ammaniti:

Quando Ammaniti mi ha dato il libro l’ho letto in poche ore e sono rimasto affascinato da questi due ragazzi, dalla fase di cambiamento che attraversano. Soprattutto da Lorenzo (Jacopo Olmo Antinori) che ha 14 anni, ma anche dalla sorellastra Olivia (Tea Falco), drogata, con tanti problemi, che ha dieci anni di piu’. Fare questo film comporta due considerazioni: la prima e’ che si tratta di qualcosa di incredibile. Solo un anno fa ero convinto che non avrei mai piu’ potuto stare sul set. Il secondo punto e’ rappresentato dalla normalita’. Dirigere, tornare a fare un film mi e’ sembrata la cosa piu’ naturale del mondo. Ovviamente il luogo in cui giriamo e’ importantissimo: con questa sedia elettrica con cui mi muovo poter avere il set limitato ad un solo ambinete è l’ideale.

Io e te racconta la storia di Lorenzo, un adolescente solitario e problematico che fa finta di andare in settimana bianca e che invece si nasconde nella cantina di casa e di Olivia, la sua sorellastra, che piomba col proprio bagaglio di problemi nella vita del fratello.

Bertolucci a proposito del formato 3D:

Ero affascinato dall’idea di girare in 3D, ma dopo aver iniziato a fare i provini con questa tecnologia a marzo e aprile a Cinecitta’ mi sono reso conto di un grosso problema: il processo delle riprese era incredibilmente rallentato. La mia velocita’ nel fare il film era rallentata e non riuscivo ad acchiappare quello che avevo davanti. Cosa per me fondamentale. Ho abbandonato il 3D e mi sono buttato sul digitale – rivela ancora – ma anche qui ho avuto un problema: la sconcertante e diabolica definizione di questa tecnologia. Ogni tentazione impressionistica si deve abbandonare e questo non mi andava bene. E’ curioso che ho ricercato la definizione delle immagini per tutta la vita e poi, nel momento in cui l’ho trovata in maniera assoluta, non mi interessa piu’.

La storia è ambientata a Roma. La location del film è la cantina del palazzo dove vive il giovane protagonista che e’ stata ricostruita nello studio dell’artista Sandro Chia a Trastevere, gli esterni sono stati girati tra i quartieri Parioli, Prati e Delle Vottorie. Il film e’ prodotto da Fiction e da Mario Gianani in collaborazione con Medusa Film.

Il regista parla dei due protagonisti esordienti Jacopo Olmo Antinori e Tea Falco, scelti dopo molti provini:

Quando ho fatto i provini cercavo un ragazzo di 14 anni e una ragazza di 24. Tutto qui. Il resto me lo dovevano dare gli attori che si presentavano. Dovevano incuriosirmi. Ho scelto loro due perche’ mi hanno incuriosito e ho desiderato andare a cercare dentro i loro misteri facendo si’ che si fondessero col personaggio da interpretare.

(Photo Credits | Getty Images/Fonte ASCA/AGI)

 

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