È in atto un vero e proprio blocco/sabotaggio contro il cinema Metropolitan da parte dell’ente guidato da Nicola Zingaretti. Lo annuncia Il Tempo in un articolo della serie “condividi se sei indignato”. Tante belle parole in nome della cultura e della bellezza di Roma ma, nella realtà, la cultura e l’arte vengono messe in secondo piano quando c’è di mezzo lo scontro politico.
Nicola Zingaretti e Virginia Raggi si fanno la guerra a scapito del Metropolitan. Come scrive il vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace, sarebbe utile capire chi ha suggerito il blocco di un cinema tanto prestigioso del centro storico di Roma, fare nomi e cognomi. Importa a qualcuno se un imprenditore investe 7 milioni di euro per aprire tre sale cinematografiche (2 delle quali comunali)? Nonostante il sì ufficiale della Regione Lazio, lo si mette all’angolo e tanti saluti sia per l’imprenditore sia per 60 posti di lavoro bruciati. Uno scandalo.
Metropolitan: uno scandalo da raccontare
Il cinema Metropolitan è chiuso ed inutilizzato da oltre 10 anni. La sua storia va raccontata e chi intende boicottare questa struttura va denunciato e svergognato.
Raccomandazioni, prescrizioni, scontri politici riescono a bloccare sia la burocrazia sia i soldi privati investiti che restano, di fatto, congelati. Niente davanti al no di Zingaretti & Company riesce a spuntarla, neanche decine di lettere, determinazioni dirigenziali, delibere. Il risultato non cambia, il Metropolitan resta chiuso.
Nel corso degli anni, si sono accumulati pareri favorevoli per il riutilizzo del cinema da parte del ministero dei Beni culturali, primo municipio, sovrintendenza beni architettonici e paesaggistici del Comune, direzione regionale per i beni culturali, autorizzazioni sanitarie, sovrintendenza speciale per i beni architettonici di Roma, Vigili del Fuoco.
Finché il 23 luglio 2019 il Consiglio comunale approva la proposta di riconversione del Metropolitan di via del Corso, nonché dell’utilizzo gratuito per 20 anni (4 mesi all’anno per attività culturali) da parte dell’amministrazione Raggi.
Successivamente, la Regione Lazio annuncia in via definitiva a settembre 2020 pareri favorevoli all’unanimità: dipartimenti e aree regionali, tutela del territorio e ambientale, urbanistica, attività culturali, sviluppo economico e chi più ne ha più ne metta.
Eppure, nonostante l’accordo unanime, ecco che arrivano proposte di prescrizione e raccomandazione.
Chi sta boicottando il Metropolitan e 60 posti di lavoro?
L’articolo del vicedirettore de Il Tempo Francesco Storace prosegue descrivendo il colpo di scena: “Il Comune scrive alla Regione Lazio per l’accordo di programma ma al centralino di Zingaretti nessuno risponde. Il 21 gennaio scorso, il Comune propone direttamente alla Regione lo schema di accordo di programma. Ancora silenzio“.
Risulta chiaro che la Regione non vuole più saperne senza spiegare perché.
Nel frattempo, l’imprenditore ha investito 7 milioni di euro per la riapertura (e riqualificazione di altri 2 cinema comunali, Apollo e Airone) e qualcuno sta mandando in fumo 60 posti di lavoro.
Chi blocca il riutilizzo del Metropolitan? Chi sta sabotando il progetto e perché? C’è uno scontro in atto per interessi contrapposti?
Qualcuno dovrà rispondere a queste domande. Non si può bloccare un pezzo di cultura cinematografica fermo da oltre 10 anni.