“Veloce come il vento” riporta in pista le corse d’auto al cinema. Il regista Matteo Rovere, già produttore di Smetto quando voglio e The Pills e regista di Un gioco da ragazze e Gli sfiorati, narra le vicende di una famiglia che da sempre vive sui tracciati italiani del campionato Gran Turismo.
Giulia De Martino, Matilda De Angelis, rappresenta l’ultima generazione che affronta la pista. A diciassette anni partecipa al Campionato GT sotto la guida del padre Mario. Ma un giorno tutto cambia e la ragazza si ritrova ad affrontare da sola lo spietato mondo delle corse, la lotta per ripagare i debiti e non dover abbandonare la casa in cui è cresciuta. Deve anche prendersi cura del fratello minore, un bimbo occhialuto che sembra non ridere mai. A rendere ancora più difficile la situazione c’è il ritorno inaspettato del fratello Loris, Stefano Accorsi, ex pilota inaffidabile, drogato, ma dotato di grande istinto per la guida. Dopo qualche scontro, per non perdere la loro casa, i fratelli saranno costretti a vivere sotto lo stesso tetto e anche a unire le loro forze al circuito. Affronteranno una serie di sfide, di corse e di vita, attraverso le quali troveranno la strada per scoprirsi na famiglia. Dentro la cornice di genere, Rovere infatti propone sostanzialmente una storia di rapporti e sentimenti, in cui non mancano l’adrenalina delle corse, qualche momento divertente affidato al carattere borderline del personaggio di Accorsi, altri in cui il regista non ha paura di spingere sulla commozione.
Veloce come il vento è prodotto da Domenico Procacci per Fandango e Rai Cinema, distribuisce 01 dal 7 aprile, ispirato molto liberamente alla storia vera di Carlo Capone, pilota di rally pieno di talento ma segnato dalla vita, girato tra Imola e Matera, i circuiti di Vallelunga e Monza.