Gianfranco Rosi incanta Berlino

di La Redazione

L’unico film italiano in concorso a Berlino, “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi, è stato applaudito dalla stampa internazionale e potrebbe rientrare nel palmarès di fine festival a Berlino 2016.


Girato a Lampedusa, «Fuocoammare» è un documentario che narra la vita dell’isola, segnata dal dramma dei tanti migranti che perdono la vita nella speranza di raggiungere l’Italia. Rosi alterna la descrizione dei soccorsi alle immagini di un ragazzino di Lampedusa, di un presentatore radiofonico, di un medico e di altre figure che passano la loro esistenza sull’isola siciliana.

Figure reali, che raccontano esperienze che si possono toccare con mano. Attuali, drammatiche, al punto da lasciare un segno.

Dopo il Leone d’oro ottenuto a Venezia con «Sacro GRA», Rosi regala a Berlino un documentario incisivo, dotato di uno sguardo personale e capace di far riflettere.

Senza utilizzare mezzucci di bassa retorica, riesce a descrivere con dovizia di particolari il dramma dei migranti e la vita di un luogo che, nonostante tutto, deve andare avanti.
Emblematica in tal senso la sequenza in cui un’anziana signora prepara da mangiare mentre ascolta alla televisione di un gruppo di profughi che hanno perso la vita nella traversata, a pochi chilometri di distanza dai confini di Lampedusa.
Non manca qualche lungaggine e il disegno complessivo non è sempre coerente, ma sono davvero tante le sequenze che rimangono impresse nella memoria e anche l’apparato visivo è di pregevole fattura. È un documentario riuscito, che fa bene il suo dovere e che punta dritto a un premio importante. Nelle sale italiane uscirà la prossima settimana, ed è un appuntamento da non perdere.

In concorso è stato presentato anche «L’avenir» della regista francese Mia Hansen-Løve con protagonista Isabelle Huppert.

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