Si tiene a Capalbio (Grosseto), dal 9 al 12 luglio 2015 la ventiduesima edizione del Capalbio International Film Festival che presenta il meglio della produzione internazionale di cortometraggi.
Parlando del programma, le giornate del festival e in più location (Anfiteatro del Leccio, Cinema Tirreno, Spiaggia della Dogana, Piazza Magenta) saranno presentati una sessantina di cortometraggi internazionali, suddivisi in numerose sezioni, a partire dal Concorso Internazionale, con un unico corto italiano in competizione, “Gas StationPrimrose”, improbabile storia d’amore tra due creature ambientata vicino il lago Kenaiin, in Alaska; quindi, il romeno, “Saudade”, su una donna che chiama su Skype la sorella per chiederle se vuole la sua vecchia altalena.
Spazio anche ad alcune anteprime italiane come “Ave Maria”, del palestinese/britannico Basil Khalil: il silenzio della preghiera delle suore di un convento in Cisgiordania interrotto da una famiglia ebrea di coloni che bussa alla loro porta dopo un incidente d’auto, ma anche il corto greco “Joanna”, la storia di una donna che scende ogni giorno al porto per trovare l’amore.
Nella sezione sperimentale Onde Corte, tra le interessanti innovazioni del linguaggio cinematografico saranno presentati i due corti recentemente vincitori del Festival di Cannes, entrambi proiettati per la prima volta in Italia, il corto libanese d’animazione “Waves’98”, di Ely Dagher, la storia di Omar, a Beirut tra il dopoguerra negli anni ‘90 e il senso di decadenza odierno e “Varicella”, del ventiquattrenne Fulvio Risuleo, vincitore del Sony cinealta Discovery Prize, ovvero il premio assegnato al miglior cortometraggio della Semaine de la Critique e quest’anno in cinquina finalista ai Corti d’Argento con il suo precedente lavoro, Lievito madre.
Quindi, una sezione di corti che rispondono alla domanda del tema principale del festival: Cosa ci aspettiamo dal futuro del cinema e della narrazione?, nella nuova sezione Storyboomers, dove si segnalano, tra gli altri, l’italiano “Sexy Shopping”, di Adam Selo e Antonio Benedetto, la storia di Miah, immigrato bengalese, che racconta a sua moglie la vita difficile che conduce in Italia, quindi il tedesco “Bäre”, il corto israeliano “True Colours”, che racconta il mondo delle ragazze israeliane che creano video tutorial sul trucco. I bambini e i teenagers saranno quindi protagonisti rispettivamente della sezione Junior Kids e Junior Teens.
Spazio infine a una sezione Work Safely, di corti sulla sicurezza sul lavoro (Premio Marsh), alla sezione Comedy e quella dedicata ai Diritti Umani, con una selezione di lavori che raccontano vari diritti, da quello del sesso per i disabili all’eutanasia.