Claudio G. Fava è scomparso improvvisamente la notte di Pasqua all’età di 83 anni. Aveva diversi acciacchi ma nessuno si aspettava che se ne andasse così improvvisamente.
Anche Paolo Sorrentino lo aveva citato elogiandolo pubblicamente. Le sue presentazioni dei film in tv, o di qualsiasi proiezione, erano ogni volta come un evento, ha detto il regista napoletano.
I ragazzi del festival della critica, tutti giovanissimi, lo avevano eletto trionfalmente qualche anno fa il critico più amato d’Italia. E Paolo Merenghetti, del famoso dizionario, lo aveva definito il più grande critico-attore.
Claudio G. Fava era nato a Genova nel 1929 ed aveva iniziato giovanissimo la carriera giornalistica al Corriere Mercantile per poi trasferirsi alla Rai nel 1970 insieme alla moglie, la pittrice Elena Pongiglione.
Lì fu responsabile della programmazione dei film, poi capostruttura, portò in Italia “Beautiful “, “Santa Barbara” e i polizieschi tedeschi, fece doppiare “Duck Soup” dei fratelli Marx, “La regola del gioco” di Jean Renoir e tanti altri capolavori inediti.
Aveva una grandissima passione per la Francia, la letteratura marinara, il Genoa, le lingue e tutti gli intrecci di storia e popoli.