Tra i capolavori del maestro Mario Monicelli (insieme a Steno) è necessario senza dubbio segnalare “Guardia e ladri”, con Totò, Ave Ninchi, Rossana Podestà e Aldo Fabrizi.
Film del 1951, rimane un classico da vedere e rivedere. Entriamo, dunque, nel dettaglio del film.
La storia è quella di un ladro per necessità che un giorno viene riconosciuto da una delle sue vittime, interpretato da Totò. Tuttavia, il ladro riesce a sfuggire alla cattura. A farla franca. I problemi per lui non finiscono qui. Il carabiniere che se lo è lasciato scappare (Aldo Fabrizi) viene minacciato di espulsione dall’Arma se non lo arresterà entro tre mesi.
“Guardie e ladri” rappresenta senza dubbio uno dei grandi film di Monicelli e, nel contempo, di Totò. Una descrizione esilarante, patetica, nel complesso fedele dell’Italia che attraversa la sua fase di ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Tra i pregi del film una sceneggiatura inossidabile scritta da Monicelli in compagnia di quattro talenti indiscussi: Flaiano, Brancati, Steno e Fabrizi.
Ne vengono fuori momenti indimenticabili come l’inseguimento di guardia e ladro affaticati, o Totò che si finge tubercolotico, insieme alle scenette familiari con Ave Ninchi.
Per questo film Totò venne premiato come miglior attore al Festival di Cannes.