La mafia uccide solo d’estate, il trailer dell’esordio cinematografico di Pif

Arriva sui gradi schermi il 28 novembre 2013 il primo film da regista di Pif, “La mafia uccide solo d’estate“. Un racconto di educazione sentimentale e civile che narra i tanti fatti di cronaca accaduti in Sicilia tra gli anni ’70 e ’90.

Pif, il cui vero nome è Pierfrancesco Diliberto, è nato a Palermo nel 1972 e per il suo esordio alla regia ha deciso di cimentarsi con un argomento molto difficile, quello della mafia in Sicilia, e per farlo ha scelto di farsi accompagnare da Cristina Capotondi, Claudio Gioè, Ninni Bruschetta e Teresa Mannino.

Pif non ha paura di prendere una posizione nel suo racconto della mafia a Palermo e in Sicilia. Lui, d’altronde, è nato i questa terra martoriata e il suo campo di calcio da bambino era accanto alla casa di Vito Ciancimino.

A Palermo bisogna essere o bianchi o neri, perché la mafia è grigia, ti trascina verso di sé… ed è dappertutto: mentre giravo, mi sono reso conto che il posto dove giocavo a pallone da piccolo era proprio di fronte alla casa di Vito Ciancimino. Ciancimino riceveva Bernardo Provenzano, magari al boss è arrivata pure qualche pallonata…

Il racconto che si svolge ne “La mafia uccide solo d’estate” si svolge tra gli anni ’70  e i ’90 ed è raccontato dal punto di vista di un bambino che non comprende appieno quello che accade ma che cerca di seguire i ragionamenti degli adulti.

L’idea era quella di raccontare la Palermo degli anni 70-80-90 attraverso gli occhi di un bambino che applica alla lettera i ragionamenti degli adulti. In Sicilia non si voleva ammettere il problema che si chiama mafia, girandosi dall’altra parte. A Milano la gente mi faceva domande sulla mafia pensando ai Totò Riina, ai Corleonesi, ai contadini. Tento di spiegare che non c’è differenza tra Palermo bene, onesta e Palermo mafiosa.

Pif ha già affrontato il problema della mafia a Palermo e in Sicilia e la sua più grande aspirazione era quella di riuscire a fare il suo film a Palermo senza pagare il pizzo, obiettivo pienamente raggiunto grazie alla collaborazione dei ragazzi di Addiopizzo.

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