Tre pupazzi in competizione tra di loro per essere il primo della classe. Loro sono Gianenzo, Luigifausta e Pancraziomaria alunni di quinta elementare che stanno per affrontare gli esami, l’ultima occasione per dimostrare di essere i migliori.
Questa è la storia che Edoardo Natoli ha raccontato in “Secchi“, il cortometraggio in stop motion, da lui stesso scritto e diretto, presentato come evento speciale alla Mostra del Cinema di Venezia, nell’ambito delle Giornate degli Autori.
Un evento speciale perché in questa sezione collaterale del Festival di Venezia non sono usi proporre cortometraggi, ma questa volta l’eccezione poteva essere fatta proprio per la qualità e l’originalità della pellicola che per festeggiare il ritorno di Daniele Gaglianone alle Giornate degli Autori – che presenterà oggi La mia classe, dopo la sua prima ed unica partecipazione alle prima edizione delle Giornate, avvenuta esattamente 10 anni fa.
Secchi – Edo Natoli – Trailer
Per questo il direttore delle Giornate, Giorgio Gosetti, ha deciso di portare Secchi a Venezia, e la sua idea ha trovato un immediato successo: a Edoardo Natoli è stato infatti attribuito il Premio alla Creatività che ogni anno la Siae dà ad un giovane autore. Il motivo è presto detto:
La tradizione del cinema di animazione ha in Italia nobili esempi ma si tratta di un artigianato laborioso e solitario che non sempre mette radici e offre frutti adeguati. Tanto più meritevole di attenzione è l’esordio di Edo Natoli che utilizza una tecnica particolare come la Stop Motion ottenendo suggestioni raffinate e poesia espressiva davvero rare. Nel breve racconto che mette a frutto mesi di ricerca e sperimentazione, c’è inoltre una metafora della vita che rimanda alla favola classica e che va di pari passo con un linguaggio invece esattamente moderno. E di tutto ciò Pierfrancesco Favino offre perfetta sintesi con la sua narrazione appassionata e ironica.