Il mondo dello spettacolo, del teatro e della cultura italiana oggi è a lutto. Non potrebbe essere altrimenti dato che questa mattina ci ha lasciato una delle figure più importanti e significative del panorama italiano.
Franca Rame è morta e la sua dipartita apre una ferita profonda in tutti coloro che hanno amato, e che amano ancora, il teatro e il cinema di qualità, coloro che li considerano un mezzo per parlare e per discutere, per conoscere e per giocare, per denunciare e per approvare.
Franca Rame ha vissuto nutrendosi di grandi e piccoli ideali. Una donna coraggiosa e coerente, forte anche nelle situazioni difficili, che non ha mai fatto bandiera del suo successo e della sua popolarità, se non quando questa poteva essere strumento per realizzare un obiettivo, mai personale, mai votato ad un secondo fine, ma solo per parlare alle menti e alle coscienze, nel suo modo unico di farlo.
La sua vita lo conosciamo: Franca Rame ha sempre vissuto pubblicamente. Fin da piccolissima ha calcato i palchi dei teatri con la madre, il padre, i fratelli e gli zii. Una vita sul palcoscenico, in televisione e al cinema, luoghi nei quali non ha mai nascosto la sua vera natura, quella di donna e attrice impegnata, che lotta per i suoi diritti, e per quelli di tutte le donne, e per quelli delle persone che non possono levare la loro voce per farsi sentire.
Franca Rame ha avuto l’onere e l’onore di poterlo fare e non si è mai tirata indietro da questo compito, con il suo compagno di vita, di scena e di avventura Dario Fo.
Ci ha fatto ridere, ci ha fatto riflettere, ci ha fatto commuovere. Lei era questo, una donna a tutto tondo che non ha mai rinnegato la sua fede politica e civile.
Eletta anche in Senato, presentò le sue dimissioni perché non condivideva la linea di governo.
Condivideva i suoi ideali politici con quelli del marito, con il quale si batteva contro un certo tipo di governo e di modo di intendere la politica, troppo lontano da come lei la politica l’aveva fatta e vissuta negli anni duri, quegli anni in cui la politica era attivismo conscio e consapevole.
Nella sua vita anche una grande passione per il cinema. 12 pellicole in totale, la prima nel 1952 e l’ultima nel 2007. Fra tutte, la più famose è probabilmente Lo Svitato, interpretato insieme all’inseparabile marito.
Il loro non è stato un amore sempre rose e fiori, come in tutte le coppie ci sono stati momenti belli e momenti brutti, ma il loro amore non era effimero, era basato su una condivisione di intenti, di ideali e su un amore fortissimo. Lei lo lasciò anche, e lo fece in diretta da Raffaella Carrà.
Tornarono insieme e continuarono a lottare. Lei lo ha fatto fino all’ultimo, ma la battaglia contro la vita sapeva di non poterla vincere, ma ha lottato fino alla fine.