I film diretti da Alberto Sordi sono molto meno noti rispetto a quelli che ha interpretato nella sua lunga carriera. E pensare che sono circa una ventina, ma l’Alberto Sordi regista non è mai riuscito ad eguagliare l’Alberto Sordi attore.
Ne è una prova Io so che tu sai che io so, pellicola che Sordi gira nel 1982. Nel cast lo stesso Sordi e Monica Vitti. Due grandi mattatori del cinema italiano che insieme avrebbero potuto fare qualsiasi cosa, ma che non riescono a trovare qui il giusto punto d’incontro, forse a causa di una sceneggiatura fiacca o di una regia poco accorta.
In Io so che tu sai che io so Sordi e Vitti interpretano i coniugi Bonetti. Una famiglia normale alle prese con le incombenze quotidiane, con il marito emblema dell’uomo medio italiano -caratterizzazione della quale Sordi è stato maestro- che si divide tra il lavoro e il calcio.
Uno scambio di persone ha portato un investigatore privato sulle tracce di lei. Un caso che dà la possibilità al marito di scoprire qualcosa della vita della moglie della quale, pur condividendo con lei un’intera vita, non sembra saperne molto. Bonetti inizia così questo viaggio nella vita segreta della donna.
Ma è un viaggio dalla destinazione inaspettata. La moglie sa di lui più di quanto lui sa di se stesso. Oltre ad essere al corrente che il marito ha l’amante, la moglie nasconde al marito la tossicodipendenza della figlia e la possibilità -che si risolve poi per il meglio- che il marito abbia pochi giorni di vita a causa di una grave malattia. Quindi, alla fine, sembra che tutto vada per il verso giusto, fino a che, però, la triste realtà arriva come una doccia fredda: le ultime immagini dei filmati rubati alla moglie la mostrano a letto con un altro uomo.
In conclusione si può dire che Io so che tu sai che io so è un buon film, che vive dell’esperienza di Sordi come caratterista, ma che però manca di quel guizzo critico e tagliente così ben presente, invece, nelle commedie interpretate da Sordi ma dirette da altri grandi del cinema italiano.