Grande commedia noir sceneggiata e diretta da Dino Risi, Il Vedovo è forse uno dei picchi più alti della comicità di Alberto Sordi. Complice anche una memorabile Franca Valeri, il film parte da un’idea molto semplice, per trasformarsi in un capolavoro del cinema italiano, grazie alla collaborazione di tutti coloro che vi hanno preso parte.
lberto Sordi qui interpreta Alberto Nardi, industrialotto romano che per mandare avanti la sua fabbrica di ascensori ha continuamente bisogno dei soldi della moglie.
La moglie è Elvira Almiraghi (interpretata da Franca Valeri) donna d’affari di grande successo che, arrivata all’esasperazione per le continue richieste di denaro del marito, decide di dare un taglio ai continui prestiti. La situazione sembra risolversi, almeno per Alberto, quando il treno sul qual sta viaggiando la moglie deraglia e finisce nel lago. Nessun superstite.
Non poteva arrivare notizia migliore all’uomo che si trova così in possesso di tutte le ricchezze della moglie. Ma la moglie non è morta, un caso fortuito l’ha tenuta lontana da quel treno e lei torna viva e vegeta a riprendersi ciò che è suo. Ad Alberto non rimane altro che escogitare un piano per farla fuori definitivamente, ma il suo brillante piano lo condurrà ad un beffardo epilogo.
L’uccisione del consorte, in questo caso la moglie, per prendere possesso dei suoi beni, è un tema abbondantemente battuto nel cinema, ma qui, grazie alla sapiente regia di Risi e alle interpretazioni memorabili sia di Alberto Sordi che di Franca Valeri, si raggiunge davvero il confine con il capolavoro.
All’apparenza due attori lontanissimi, sia per modo di recitare che per fisicità, che però riescono ad integrarsi alla perfezione. Lui, cinico e disposto a tutto, anche a pregare la moglie se necessario, lei caustica e pungente, divertentissima quando appella il marito con l’epiteto Cretinetti.
Il film è un atto di smascheramento dell’arrivismo becero e inutile degli anni del boom economico, portato avanti attraverso le vicende di un personaggio che Sordi interpreta, come suo solito, con intelligenza e scaltrezza, tanto che, pur rappresentando il peggio del peggio dell’italico maschio, cattivo e opportunista, riesce comunque ad accaparrarsi la simpatia dello spettatore, dall’inizio alla fine del film.