Sabato 10 settembre sarà presentato al Festival di Venezia 2011, nell’ambito della tre giorni che la rassegna dedica al tema Cinema e diritti umani, il documentario di Barbara Cupisti, Io sono – Storie di schiavitù.
Il film, prodotto da Faro Film in collaborazione con Rai Cinema e con il patrocinio di Amnesty International Italia, racconta vari aspetti della tratta degli esseri umani: ragazzi, uomini, donne, transessuali i protagonisti arrivano in Italia spinti dalla fame, dalla miseria, dalle guerre e dal desiderio di migliorare il proprio futuro, e per il viaggio sono obbligati a pagare cifre sproporzionate alle organizzazioni illegali e criminali. Una volta arrivati in Italia si trovano a lavorare “a nero”, sottopagati o addirittura costretti a prostituirsi per restituire l’ammontare del loro debito.
Barbara Cupisti spiega:
Un elemento che caratterizza il film, del tutto inedito in questa edizione della Mostra del Cinema è l’attenzione al fenomeno del traffico di esseri umani al fine dello sfruttamento della prostituzione. Fenomeno sociale molto diffuso, ma che spesso è ignorato o tenuto nascosto. Nel film infatti si affronta, senza moralismi, il dramma di ragazze straniere giovanissime, spesso minorenni, portate in Italia con la speranza di un lavoro regolare e costrette, invece, al ‘lavoro su strada’ fin dal primo giorno di arrivo: ragazze che molto spesso non hanno ancora avuto rapporti sessuali. Ancora più nascosta è la realtà delle persone transessuali, vittime anche loro del traffico di esseri umani: un fenomeno che nel nostro paese è stato oggetto di attenzione solo per scandali mediatici che non si sono minimamente soffermati sulla realtà drammatica vissuta da persone che hanno un’identità fragilissima, e che sono esposte a violenze e discriminazioni mai raccontate prima.