Pasta nera, il documentario di Alessandro Piva, che ruota attorno al racconto di alcuni dei settantamila bambini del sud che vennero accolti tra il 1946 e il 1952 da famiglie del Centro-Nord, è stato presentato ieri nella sezione Controcampo Italiano del Festival di Venezia 2011.
La sinossi:
1947. La guerra è finita da due anni, ma le ferite del conflitto nel Paese sono ancora manifeste, e tra queste la più dolorosa è forse la condizione dei miniri. Nel clima di dolore e sperenza della ricostruzione, le famiglie del Centro Nord aprono temporaneamente le loro case ai bambini del Meridione e delle zone più martoriate dell’Italia. Circa 70000 bambini prendono in quegli anni il loro primo treno della loro vita, per vivere un’esperienza che mai più dimenticheranno. Pasta Nera riporta alla luce uno dei migliori esempi di solidarietà e spirito unitario nella storia del nostro Paese.
Alessandro Piva racconta: (fonte Ansa)
Lavoravo a un altro progetto e un signore mi ha raccontato l’esperienza del primo treno della sua vita: dal Sud in difficoltà a un Centro-Nord felice di accogliere lui e tanti altri bambini, in una realtà più serena … Il film ci dice che quando un Paese è in difficoltà, deve essere capace di aiutare chi ha più bisogno, non solo per salvare i deboli, ma anche chi è in grado di aiutarli. La lezione che avvenimenti come questi ci danno anche oggi, è che i valori di solidarietà, sia che attingano alla tradizione laica della sinistra, sia alla tradizione cattolica, sono il filo che abbiamo il dovere di non spezzare mai, anche nel nostro presente più slabbrato.
Il regista aggiunge: (fonte La Repubblica)
Gli occhi dei bambini d’allora, oggi anziani, che ho intervistato s’illuminavano nel raccontare la scoperta dell’impasto immacolato delle tagliatelle.
Pasta nera è un documentario di sessanta minuti prodotto da Seminal Film, Rai Educational e Cinecittà Luce (che lo distribuisce).