Il presidente della regione Veneto Luca Zaia non ha gradito Cose dell’altro mondo e, dopo averlo attaccato preventivamente, ribadisce il proprio dissendo post visione (fonte Il Corriere della Sera):
Le ho contate, dicono almeno venti volte la parola negri, in questo film, ma noi non li chiamiamo così qui in Veneto. Li chiamiamo per nome. Il film ci ritrae come Zulù, ma non lo siamo … è pieno di stereotipi, offende i veneti che nel film ruttano, hanno sempre il bicchiere in mano, danno la caccia all’immigrato con spranghe e catene. E invece non siamo proprio così: han voluto metter di mezzo Treviso, una delle prime cinque province in Italia per la qualità dell’integrazione, come dice anche il Cnel … è un’accozzaglia, un agglomerato di cattivi pensieri e brutti insegnamenti. E mi inizio a preoccupare, se è vera la storia che lo Stato ha dato un milione e trecentomila euro a questi che presentano con un film da Garagisti e fanno strike, perché in un colpo solo riescono a offendere veneti e immigrati.
A proposito dell’accento veneto a intermittenza di Diego Abatantuono dice:
Non mi aspettavo molto di più, sarebbe lo stesso se chiamassero noi a fare l’accento napoletano.
Bene l’attrice Sandra Collodel (nel film moglie di Abatantuono):
Le darei il premio per la recitazione in veneto, anche se non è nata qui.