È stato il Times, qualche tempo fa, ad accorgersi che il maestro Michelangelo Antonioni con il film “Le amiche” realizzava un “Sex and the city” ante-litteram. La storia delle 4 incontenibili amiche che hanno rivoluzionato il linguaggio del piccolo schermo sul finire degli anni ’90 può vantare un illustre predecessore.
“Le amiche” di Antonioni è, allo stesso modo, il racconto di un gruppo di amiche in cerca d’amore e in lotta per un posto nella società, cinque donne che vivono delusioni d’amore, sogni e scelte dolorose.
La Torino del dopoguerra come la New York all’alba del nuovo millennio, in cui c’è l’amica che pensa solo al lavoro, quella ricca e con l’amante, l’artista del gruppo e l’inguaribile romantica, insomma Clelia, Momina, Nene e Rosetta, come le Miranda, Samantha, Carrie e Charlotte degli anni ’50.
Di taglio diverso invece è il film di Castellani “Nella città L’inferno”, che offre uno spaccato della realtà carceraria femminile romana degli anni ’50. In una dimensione così limitate vengono fuori tutte le sfumature di un rapporto tra donne forti, fragili, sole o disperate.
Anna Magnani e Giulietta Masina si incontrano in questo film regalando il ritratto di un rapporto complesso ma anche di solidarietà tra donne.
“Amiche da morire” è invece il lavoro del 2013 di Giorgio Farina, commedia divertente mista a giallo, che mostra quanto può essere forte il rapporto simbiotico tra donne.
- Le Amiche (1955) – Michelangelo Antonioni
- Nella città L’inferno (1958) – Renato Castellani
- Amiche da morire (2013) – Giorgio Farina