Maurizio Martini ha intervistato Lorenzo Raveggi, regista fiorentino che sta preparando il film Niccolò Machiavelli, il Principe della politica, un film storico che si avvale della collaborazione della docente di Archivistica presso l’Università di Salerno Raffaella Maria Zaccaria. Dopo il salto potete leggere l’intervista.
Com’è nato il progetto di realizzare un film su Machiavelli?
L’ idea portante, che sta alla base di questo progetto, è quella di ricostruire l’ambiente rinascimentale fiorentino, nell’epoca di maggiore splendore, ripercorrendo le vicende di uno dei suoi esponenti più illustri e complessi, motivo per cui fino ad oggi non è mai stato realizzato un film sullo stesso Machiavelli. Di fatto sono stati prodotti films sulle opere di Machiavelli, ma mai ne è stato concepito uno su questo personaggio di grandissimo rilievo, cittadino fiorentino, esponente di primo piano del reggimento oligarchico della Repubblica, ma anche diplomatico inviato in rappresentanza di Firenze nelle corti più importanti d’Europa.
Quindi un film che ripercorre non solo la biografia di Machiavelli come politico e letterato, ma che descrive anche la sua vita quotidiana?
Assolutamente sì: attraverso la sceneggiatura facciamo rivivere il personaggio nel suo modo di essere, complesso, ma sicuramente d’indiscussa capacità politica, e perché no di straordinaria attualità. L’intento è quello di raccontare al pubblico ciò che realmente Machiavelli ha rappresentato nella sua epoca e quello che rappresenta ancora oggi per tutti noi. A mio avviso egli ci ha lasciato un’eredità straordinaria che, vista nel tempo, ci fa riflettere sulla testimonianza del suo impegno soprattutto civile, come fedele servitore dello Stato, valori che attualmente ricerchiamo nella nostra classe politica e che non sempre riusciamo a percepire.
Si parlerà di politica quindi?
No, questo è un film storico e, data l’importanza storica del personaggi rappresentati, la produzione sarà curata nei dettagli. Dai bozzetti dei vestiti alla realizzazione stessa dei costumi, effettuata con meticolosa aderenza ai particolari dell’Epoca, anche attraverso la ricostruzione del Corteo Storico Fiorentino che veste i costumi disegnati proprio da Machiavelli stesso. Identica attenzione sarà riservata alle locations che saranno quelle reali e naturali, a partire, appunto dell’Albergaccio Machiavelli, a Sant’Andrea in Percussina (San Casciano in Val di Pesa), dove verranno girate molte scene con un’ambientazione originale. Oltre a Palazzo vecchio e a diverse chiese importanti di Firenze e dintorni, saranno effettuate riprese nella basilica di Castel Sant’Elia in Tuscia, sul Lago di Vico a Ronciglione, in Lunigiana, escludendo, come sempre, luoghi ricostruiti in studio. Ripeto, si parlerà di Machiavelli, visto nella vita quotidiana, ma anche dei suoi rapporti con il potere e i maggiori esponenti politici del tempo, dal re di Francia, Luigi XII, al duca Cesare Borgia, all’imperatore Massimiliano I, e pure di Machiavelli fondatore della milizia fiorentina. Quindi come uomo di pace, ma anche come stratega militare.
Un documentario allora…
Non proprio, perché la sceneggiatura è arricchita di una versione artistica del regista volta a rappresentare l’anima e la psicologia di Machiavelli attraverso la “La Principessa Fortuna”. Un personaggio romanzato, tutto al femminile, che costituisce la sua coscienza, il suo alter ego raffigurati sotto forma di donna. Per sottolineare la sua passione per le donne e per il loro potere. Basti pensare ad una delle sue celebre frasi: “La fortuna è donna”. Ed in questo film i protagonisti al femminile più famosi ci sono tutti: Isabella d’Este, Lucrezia Borgia, Giulia Farnese, Bianca Maria Sforza, Caterina Sforza, Anna di Bretagna, per creare il collegamento tra storia e analisi del personaggio.
Dove vuole arrivare questo film?
Nel 2013 ricorre il 500° anniversario della composizione de Il PRINCIPE, l’opera più famosa di Niccolò Machiavelli, e il progetto esposto è in sintesi come vorremmo riconoscere degnamente tale evento. L’obiettivo di Lorenzo Raveggi è quello di specializzarsi come regista in una serie di lavori, destinati al grande schermo, sulle principali figure della storia, come Dante Alighieri, Amerigo Vespucci e tantissimi altri che hanno reso celebre Firenze e l’Italia.